Sveglia ore 3.45. Arrivo alla partenza delle seggiovie alle 5.15. Salita notturna attraverso le piste ed arrivo al rifugio a 2020 metri alle 6.15. Temperatura in quota -2. Inizio crepuscolo mattutino ore 6.25. Il sole è sorto alle 7.08. E' la ventesima volta che assisto a questo spettacolo ma ogni volta è unico
Eravamo nel giugno 1992 e stavamo salendo il Vaio Pelegatta nelle Piccole Dolomiti Vicentine. Dunque papà aveva 60 e io 30 e qualche mese più tardi sarebbe andato in pensione. Ricordo che in una pausa della salita parlando del più e del meno chiesi a papà che cosa gli sarebbe piaciuto fare in pensione visto che tempo ne avrebbe avuto . Ebbene mi disse tante cose tra cui andare in Himalaya e vedere le montagne più alte del mondo magari arrivando al Campo Base dell'Everest. Purtroppo dopo pochi mesi che era in pensione iniziò ad avere seri problemi di salute per cui non potremmo realizzare quel suo sogno. Questo sullo sfondo è l' Everest visto dal Campo base Oggi ti ho portato con me papà. Non è stato semplice anche perché dai 4500 metri dell' altro giorno ho iniziato a sentire la quota ma c'è l' ho fatta. Domani si inizia a scendere e da 5200 arriveremo a 4000 m dove dovrebbe andare meglio.
Bene oggi giretto breve in mattinata ancora a Baktapur dove ho dormito poi alle 12.00 partenza per Katmandu dove oggi pomeriggio e domani riposo, shopping e relax (la stanchezza del viaggio si sente ancora). Venerdì mattina all' alba si parte da Katmandu (via Dubai) per tornare a casa. Approfitto quindi per ringraziare tutti voi per avermi seguito e sostenuto. Un grande grazie poi ai miei tre compagni di avventura. Nella foto qui sotto al Campo Base partendo da sinistra: - kaliusch (sicuramente non si scrive così ma con il nepalese ho poca dimestichezza) il nostro mitico portatore. Tre figli 33 anni ( ne dimostra 20) 51 kg di peso ed ha portato per tutti i quasi 130 km del trekking i nostri due bagagli ciascuno del peso di 16 kg.....e andava come un treno anche a 5000 metri. Sorrideva sempre.....un grande - saltiamo il sottoscritto ed arriviamo alla mitica Eleonora calabrese trapiantata a Milano con poca esperienza di montagna ma con una forza di volontà notevole che le ha p...
Commenti
Posta un commento